sabato 5 marzo 2005
Caro Fioretti, sa quella storia che non tutte le ciambelle...
Certo che questi americani...
Caro Fioretti, lei sa che non ho simpatia per gli americani, ma...
Ma?
Li' c'e' la guerra, ci sono continui attentati, non ci si puo' fidare di nessuno, le autobomba, i kamikaze...
E allora?
Caro Fioretti, se ci sono i posti di blocco significa che ci sono dei posti dove le macchine vengono bloccate. Non vorrei essere lapalissiano. Chek point, punto di controllo. Bisogna controllare.
Caro Sabelli, che cosa puo' essere successo?
Non lo sappiamo ancora. Mi immagino la macchina con a bordo Giuliana che corre. Mi immagino lei che dice: ma perche' corriamo? E' pericoloso, li' c'e' un chek point. Mi immagino i militari italiani che le dicono: e' tutto sotto controllo, stia tranquilla, abbiamo avvertito tutti, lasci fare a noi, fra qualche ora sara' in Italia. Mi immagino lei che insiste: va bene, ma perche' correre, che fretta c'e', ormai mi hanno liberato. Rallentate per la miseria.
Caro Sabelli, io mi immagino anche quel poveretto che dopo averla salvata la vede in pericolo, in uno stupido pericolo, e le si butta addosso per salvarla un'altra volta. Un'immagine che non riesco a cancellare dalla mente. Stanno uccidendo la donna che lui ha salvato.
Caro Fioretti, sono cose che e' anche difficile immaginare, sono cose che vediamo nei film. Vedra', ci faranno un film.
Caro Sabelli, e' tutto cosi' stupido che non mi va nemmeno di parlarne.
Caro Fioretti, Giuliana e' viva. Ma come si fa ad essere felici?